Smart home: 3 italiani su 4 possiedono già un dispositivo intelligente

Una ricerca condotta da Deloitte, storica società di consulenza, ha evidenziato come 3 italiani su 4 posseggano nella loro abitazione almeno un dispositivo smart. Nello studio sono stati coinvolti ben 40.000 consumatori, 2.000 dei quali proprio in Italia.

I dispositivi smart più gettonati

Gli smart device più gettonati sono i televisori e gli smart hub. La smart TV ha gradualmente rimpiazzato il vecchio modello “non connesso”. Hanno inotlre cominciato a diffondersi dispositivi intelligenti per connettere i vari elettrodomestici e i sensori nelle quattro mura domestiche, al fine di incrementare drasticamente lo stato generale di sicurezza e di gestire i consumi energetici in maniera ancora più efficiente. Questi device sono destinati, specie nel medio periodo, a fare breccia tra gli italiani, sempre più sensibili a questi temi, al giorno d’oggi attualissimi.

L’attenzione degli italiani, soprattutto negli ultimi tempi, si è spostata anche sull’Internet of Things (IoT), la cui mission di fondo consiste nel permettere alle tecnologie di interagire direttamente con i dispositivi tecnologici, al fine di generare dati e di condividerli con tutta una serie di oggetti con l’intento primario di renderli smart. Questa sarà di certo una delle novità più apprezzate negli anni a venire. Il motivo? Rendere un oggetto smart vuol dire sostanzialmente dotarlo di tutta una serie di sensori, di fondamentale importanza nel monitoraggio di svariati parametri, fra cui i più importanti sono il livello di usura di ogni singolo componente, il tempo rimanente di funzionamento e la carica restante della batteria.

Cresce la spesa nella tecnologia smart

L’intero comparto tecnologico di tipo smart sta conoscendo una forte crescita non solo in Italia, ma anche in ambito internazionale. I numeri, d’altronde, parlano chiaro: dal 2015 al 2018, la spesa mondiale nella tecnologia intelligente è aumentata di più di 80 punti percentuali. Una ricerca condotta da HSBC, tra i principali gruppi bancari del mondo, aveva già messo in evidenza che nel 2018 gli investimenti in questo mercato si sono rivelati superiori alla cifra di 750 miliardi di dollari.

Il mercato IoT in Italia

Secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato italiano dell’Internet of Things tocca i 5 miliardi nel 2018, pari a un +35% rispetto all’anno precedente. Trend di crescita sostanzialmente analoghi a quelli del resto del mondo.

In particolare è lo smart metering ad andare per la maggiore: su una spesa complessiva pari a 980 milioni di euro, l’installazione di contatori smart per il gas presso le utenze domestiche pesa per lo meno il 25%. Inutile nasconderlo, però: l’introduzione della norma di riferimento ha inciso notevolmente sul risultato finale.

Medaglia d’argento in Italia se la aggiudica la categoria delle smart car: con 810 milioni di euro investiti, la spesa per il dispositivo smart, presente nell’abitacolo di 11 milioni di autovetture nel Belpaese, è costantemente salita. Comunicare le proprie informazioni e localizzare il proprio veicolo (cause attinenti alla polizza assicurativa), sfruttando i sensori GPS è qualcosa a cui gli italiani al giorno d’oggi non intendono in alcun modo rinunciare. Altro investimento molto rilevante riguarda le automobili collegate mediante sistemi di infotainment decisamente all’avanguardia.

In crescita anche gli investimenti per la gestione degli impianti nel settore fotovoltaico. Lo stesso discorso è valevole per gli antifurti satellitari e per la gestione di flotte aziendali: allo stato attuale, questa spesa pesa 10 punti percentuali sul totale destinato al mercato IoT. Tutt’altro che pochi. Aumenta anche l’interesse degli italiani nei confronti delle applicazioni IoT, volte a sostenere lo sviluppo delle città intelligenti: ad oggi, gli investimenti ammontano al 9% sulla spesa complessiva in questo comparto.

Infine, gli investimenti indirizzati alla smart home corrispondono al 7% su questo totale, vale a dire grosso modo 250 milioni di euro.

Conclusioni

Nel caso dell’Internet of Things e delle tecnologie legate alla “casa intelligente”, sembra che l’Italia sia decisamente al passo con gli altri Paesi occidentali. Vedremo nei prossimi anni come si evolverà il trend.

Francesco Fusco

Da sempre appassionato di informatica, economia e tecnologia, con particolare predilezione per NFC, UHF e blockchain.

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