NFC vs BLE

Il Near Field Communication (NFC) e il Bluetooth Low Energy (BLE) sono due tecnologie di comunicazione di tipo wireless. Entrambe utilizzano onde radio per trasmettere dati e/o identificare oggetti e persone.

Sia l’NFC che il BLE sono inoltre tecnologie supportate dalla quasi totalità dei più moderni smartphone; sono caratterizzate da un basso consumo energetico e dalla possibilità di identificare con sicurezza un oggetto mediante un ID univoco. Vi sono tuttavia differenze significative.

Le principali differenze tra NFC e BLE

NFCBLE
Frequenza operativa 13,56 MHz2,4 GHz
Lettori Smartphone
Lettori esterni
Smartphone
Gateway
Distanza di lettura da 0 a 10 cmfino a 200 m
Tipologie di Tag Tag passiviTag attivi
Costo dei Tag da € 0,10 a € 0,90da € 10 a € 30
Principali applicazioni dei Tag/BeaconMarketing
Autenticazione
Controllo accessi
Asset management
Ticketing
Localizzazione indoor
Asset tracking
Marketing
Logistica
Smart City

Come possiamo vedere dalla tabella, vi sono alcune differenze sostanziali. Tuttavia, la caratteristica principale che distingue queste due tecnologie è il principio su cui si basa il loro funzionamento, in particolare quando si parla di Tag.

Ci soffermiamo sull’aspetto relativo ai Tag, anche se, com’è noto, è possibile utilizzare entrambe le tecnologie per trasmettere dati tra due dispositivi lettori, come ad esempio due smartphone. In questo caso, la differenza principale risiede nella distanza operativa, che nel caso del Bluetooth è decisamente maggiore. Tuttavia, spesso le due tecnologie vengono usate insieme, quella NFC per permettere ai due dispositivi di riconoscersi a vicenda e collegarsi in modo veloce e sicuro; una volta stabilita la connessione, i dati vengono trasferiti con il Bluetooth.

Tag attivi e Tag passivi

Il Tag NFC è un Tag passivo, che non richiede alimentazione e, per essere letto, è necessario porre un lettore, come uno smartphone, molto vicino al Tag.

Il Tag BLE, che viene chiamato più comunemente Beacon, è un Tag attivo, con una batteria interna, che invia messaggi a intervalli regolari a tutti i dispositivi collegati a esso e nel suo raggio d’azione, che è molto più ampio.

Questa semplice distinzione influenza di conseguenza le possibili applicazioni di questi tipi di Tag. Per le sue caratteristiche, il Beacon è spesso dotato di sensori, come termometro o accelerometro, in modo da monitorare costantemente un certo asset, ed eventualmente inviare alert (mediante software esterni) in caso si superino determinate soglie.

Il Tag NFC, di contro, svolge la sua funzione solo quando viene letto e la sua funzione principale è, in genere, semplicemente quella di identificare un oggetto (o una persona, nel caso di un controllo accessi).

Il Beacon “Viking” di Confidex è un ottimo esempio di come le due tecnologie possano coesistere in sinergia. Questo Beacon, infatti, viene attivato con un’applicazione Android tramite l’NFC. Successivamente, i dati vengono inviati via Bluetooth.

Distanza di lettura

L’altra differenza principale, che salta all’occhio, è relativa alla grandezza del raggio d’azione.

La distanza di lettura dei Tag NFC è di pochi centimetri, ed è in relazione:

  • alle dimensioni dell’antenna del Tag e al numero di spire (più grande è l’antenna, maggiore il numero di spire, maggiore sarà la distanza di lettura);
  • al materiale con cui è prodotto;
  • alla potenza del lettore che lo rileva;
  • alle caratteristiche ambientali (ad esempio, il metallo crea forti interferenze che richiedono una schermatura apposita).

La distanza di lettura dei Beacon BLE può raggiungere anche 100 metri, ed è in relazione a:

  • potenza di trasmissione (maggiore la potenza, maggiore la distanza);
  • ostacoli tra Beacon e lettore (le condizioni ottimali sono in campo aperto, senza interferenze).

Da notare che nel Beacon è possibile variare la potenza di trasmissione, in modo che raggiunga distanze più o meno grandi. Questo incide anche sulla durata della batteria.

Durevolezza

Un’altra conseguenza della presenza o meno della batteria, e della necessità o meno di alimentazione, è la durata dei Tag.

Un Tag NFC, proprio per il fatto di non necessitare di alimentazione, può avere una conservazione dei dati (e in genere funzionare) per molti anni. Per fare un esempio estremo, il chip ST25TA ha una data retention che arriva fino a 200 anni.

Un Beacon BLE, invece, ha una batteria interna che chiaramente ha una durata più limitata. Tale durata è soggetta anche alle impostazioni di configurazione. Per esempio, è possibile far inviare il Beacon un messaggio con una potenza elevata, per raggiungere una distanza elevata; oppure, si può decidere di fargli inviare un messaggio ogni 5 secondi oppure 1 volta all’ora. Queste impostazioni alterano la durata media della batteria, che normalmente si aggira intorno ai 5 anni. È anche vero che in alcuni modelli, la batteria può essere sostituita.

In entrambi i casi, NFC o BLE, se la durata esatta di un Tag è molto importante per voi, vi consigliamo di consultare la scheda tecnica dei prodotti, poiché solitamente questo dato viene specificato.

Costi

Riguardo i costi, nella tabella sono stati dati costi indicativi, che dipendono da vari elementi, come il chip NFC, le caratteristiche tecniche del Tag, i sensori inclusi nel Beacon.

Con tutte le dovute premesse, rimane comunque il fatto lampante che, mediamente, un Beacon costa circa 100 volte tanto un Tag NFC.

Chiaramente, questa differenza ha ripercussioni sul tipo di applicazioni possibili. Infatti, benché sia possibile realizzare una soluzione di controllo accessi basata su Beacon, se confrontata con una soluzione analoga che utilizzi invece Tag NFC, diventa decisamente antieconomico.

D’altro canto, se ho necessità di monitorare in maniera costante e in tempo reale la temperatura di un ambiente di produzione, con un Tag NFC semplicemente non è possibile.

Quando utilizzare un Tag NFC e quando un Beacon

Per concludere, quando si deve privilegiare una di queste due tecnologie? I Tag NFC sono da preferire nelle applicazioni che richiedono un’identificazione di un grande numero di oggetti o persone. Infatti, dato il basso costo dei Tag NFC, unito al fatto che possono essere rilevati facilmente con uno smartphone, rendono tali applicazioni piuttosto economiche e vantaggiose. Per motivazioni simili, possono essere applicati ai prodotti per scopi di marketing. Non sono invece efficaci per soluzioni di localizzazione o monitoraggio in tempo reale.

Per soluzioni di asset tracking o localizzazione, i Beacon sono da preferire. E anche per scopi di marketing, sebbene il risultato sarà diverso da quello ottenibile con l’NFC.

Se invece si necessita una soluzione che unisca la distanza di lettura dei Beacon al basso costo dei Tag, è consigliabile optare per la tecnologia RFID UHF (ad alte frequenze).