Cos’è la tecnologia RFID

Con RFID si intende l’identificazione, tramite onde radio, in maniera automatica, di oggetti, persone e animali. La sigla deriva dall’inglese Radio-Frequency Identification e la tecnologia ha iniziato a diffondersi negli anni ’90 del Novecento.

L’identificazione avviene tramite speciali etichette elettroniche contenenti un microchip, chiamate Tag RFID. Questi Tag possono essere rilevati, scansionati o programmati mediante un lettore (o Reader) RFID, che li attiva mediante un processo di induzione.

L’RFID è una tecnologia contactless, vale a dire che le informazioni vengono trasmesse senza bisogno di cavi, in modo simile a come avviene per il Wi-Fi o il Bluetooth. A differenza di queste tecnologie, tuttavia, i Tag RFID, salvo eccezioni, non richiedono un’alimentazione: vengono attivati dal lettore quando entrano nel suo raggio d’azione. Per questo, questi Tag vengono anche chiamati “passivi”.

I Tag RFID sono composti da un microchip, che contiene i dati, e da un’antenna (oppure un boost), che ne amplifica il segnale, permettendone la lettura a una certa distanza.

Frequenze diverse

A seconda delle frequenza del chip, vi sono diverse categorie di RFID, con caratteristiche proprie. Di seguito, riportiamo le più comuni, normate da standard ISO.

  • 125/134 kHz – RFID LF (Low Frequencies), a basse frequenze. Hanno una distanza di lettura di pochi centimetri, una bassa velocità di trasmissione di dati, e vengono utilizzati soprattutto per l’identificazione di animali, ma anche per distributori automatici, antifurti, controllo accessi.
  • 13,56 MHz – RFID HF (High Frequencies), ad alte frequenze. La distanza di lettura è sempre di pochi centimetri (fino a 10) e la velocità da bassa a media. Questa particolare frequenza è chiamata anche NFC (Near Field Communication) e si sta diffondendo negli ultimi anni grazie al fatto che moltissimi smartphone possono fungere da lettori per questi Tag, dando vita a svariate e innovative applicazioni.
  • 860-960 MHz – RFID UHF (Ultra High Frequencies), ad altissima frequenza. Questo range è particolarmente diffuso per la distanza di lettura che raggiunge svariati metri, sempre utilizzando Tag passivi. Vi sono differenze tra i lettori UHF con standard USA e quelli con standard europeo relativamente alla frequenza utilizzata, ma è stato codificato uno standard chiamato RAIN per i Tag che sono compatibili con entrambi. Molto usato per la logistica, l’inventariato, il cronometraggio, il controllo accessi.
  • 5,8 GHz – RFID SHF (Super High Frequencies), rappresenta la gamma di frequenze RFID più alte. Comprende solo Tag attivi, quindi con una batteria interna, che possono raggiungere una distanza di rilevamento di centinaia di metri. Un esempio tipico è il Telepass.

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Codici a barre, bande magnetiche e Tag RFID a confronto

In quanto veicolo di informazioni, un Tag RFID può essere paragonato a un codice a barre, a un QR code, o a una tessera con banda magnetica. Tuttavia, i Tag RFID hanno diversi vantaggi in più. Ad esempio, non è necessario che il Tag sia “a vista”, né a contatto, quindi può essere incorporato nell’oggetto da monitorare. I Tag possono inoltre essere letti in modo molto più rapido e massivo, anche in assenza di luce.

Queste caratteristiche all’apparenza semplici, rendono possibili molteplici applicazioni automatiche anche in contesti “ostili”, come magazzini, ambienti produttivi, o addirittura anche all’interno di macchinari.

In aggiunta a questo, la quantità e la qualità delle informazioni sono maggiori nel caso dei Tag RFID. È possibile, infatti, impostare diversi livelli di lettura a scrittura: la memoria può essere di sola lettura (read-only), oppure scrivibile (read/write), con la possibilità di bloccare il contenuto in modo permanente oppure lasciarlo riscrivibile per modifiche future. Oltre a ciò, il contenuto può essere programmato “in chiaro” oppure crittografato, se il chip lo supporta. In quest’ultimo caso, solo conoscendo la chiave di cifratura è possibile accedere al messaggio del Tag.

Nel caso più specifico dell’NFC, inoltre, si ha in vantaggio che il contenuto del Tag può essere letto con uno smartphone (dotato di sensore NFC) senza bisogno di alcuna applicazione specifica installata.